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Incontro al MIMIT tra le organizzazioni sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, i rappresentanti del Gruppo Vibac, sull’esito delle ampie e approfondite interlocuzioni di queste settimane, che hanno portato l’azienda a rivedere le proprie posizioni rispetto alla procedura di licenziamento avviata lo scorso 15 aprile, che coinvolge 90 lavoratori sui 139 dello stabilimento di Termoli.
L’azienda si è impegnata a:
· ritirare la procedura di licenziamento collettivo a fronte di contestuale accordo di Cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale, per la durata di 6 mesi, sullo stabilimento di Termoli, confermando la strategicità del sito produttivo;
· consolidare e sviluppare iniziative commerciali finalizzate alla ricerca di nuovi prodotti, per incrementare la propria offerta e penetrare nuovi mercati in modo da implementare nuove linee produttive sullo stabilimento di Termoli;
· avviare un reale confronto con le organizzazioni sindacali sulle difficoltà aziendali dello stabilimento di Viggiano, la cui scadenza degli ammortizzatori sociali è imminente (luglio 2024), allo scopo di individuare strumenti alternativi alla riduzione di personale;
· gestire gli eventuali esuberi, attraverso piani di incentivazione all’esodo, basati su risorse economiche realmente incentivanti e non di facciata;
· attivare e consolidare percorsi con le regioni interessate Molise e Basilicata, per il supporto su politiche attive/formazione.
A fronte degli elementi di novità emersi, le Segreterie Nazionali dei tre sindacati ritengono che il percorso di confronto attivato al tavolo ministeriale sulla situazione complessiva aziendale, con il superamento della logica delle crisi di stabilimento individuali, sia stata la scelta più opportuna. Questo processo ha determinato il cambio di approccio da parte dell’azienda con elementi positivi, che dovranno tuttavia essere concretizzati attraverso azioni tangibili quali: un reale confronto con le organizzazioni sindacali sul piano industriale di Gruppo; la realizzazione di investimenti veri e diretti a salvaguardare lo sviluppo produttivo futuro del Gruppo e i livelli occupazionali di ogni sito.
“Crediamo in questo senso che il monitoraggio continuo degli impegni assunti nel tavolo ministeriale e il prosieguo del confronto con il Coordinamento unitario nazionale, siano funzionali a sviluppare politiche che consentano di rilanciare l’attività produttiva in tutti i siti, in modo da ridurre al minimo eventuali impatti occupazionali. L’unico modo per non leggere il solito copione di un pessimo “film” già visto nelle precedenti crisi aziendali” hanno concluso Filctem, Femca, Uiltec.