02/09/2013
Vynils. Nessun appello, l’azienda chiude

Si va alla bonifica dell’impianto ma, a differenza di quanto accaduto in passato, quello che seguirà sarà la dismissione. Niente tavoli al Ministero, né trattative, l’unico passaggio burocratico sarà chiedere ai creditori il via libera al concordato.

La priorità per 47 lavoratori è quella di trovare un reimpiego – avvertono i sindacati. E che gli investimenti in programma nel polo chimico possano dare agli operai delle speranze. “Ci aspettiamo un segnale di sensibilità da parte delle aziende”, scrivono Femca Cisl, Uiltec Uil, Filctem Cgil. Dei lavoratori va ricordato il senso di responsabilità nel presidiare gli impianti quando, di fatto, non avevano un padrone. Poi, il 7 novembre del 2011, era arrivata quella che sembrava la fine di un incubo, con l’arrivo di Coem che chiudeva la vertenza Vinyls, iniziata nel 2005, quando l’allora EVC decise di chiudere l’impianto di Cvm lasciando 85 lavoratori a casa.
“La storia di questa azienda – aggiungono –  con la chiusura dell’unico impianto italiano di Pvc, è l’amara constatazione dell’evidente e inesorabile declino industriale dell’Italia e di quanto sia inutile, per supplire a tale declino, il Ministero dello Sviluppo Economico) che di tutte queste vicende è stato regista e unico artefice”. La perdita della filiera del Pvc complica “gran parte del sistema manifatturiero italiano”. Critiche anche riguardo al managament di Coem: “Ci saremmo aspettati che ci avessero messo almeno la faccia, per rispetto nei confronti dei lavoratori di Ravenna” che “entro la fine del 2013 si ritroveranno senza un posto di lavoro, in Cigs a zero ore e con la drammatica prospettiva di essere licenziati entro giugno 2014”.

(2 settembre 2013 cit.Conquiste)

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