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In sintesi si è trattato di ascoltare richieste volte al contenimento deil costo del lavoro, in un settore in cui l’incidenza dello stesso, sui costi generali ha un rilievo veramente residuale.
Le proposte sono state perentorie: rinvio dei Premi di Partecipazione, eliminazione degli scatti di anzianità in forza di una rivisitazione del CREA corretto verso il basso, aumento a 244 giornate lavorative per i turnisti h24, redditività preponderanti sulla produttività e calcolata in termini moltiplicativi, in modo tale che se la redditività è negativa si azzera qualsiasi risultato.
FEMCA dal canto suo, pur comprendendo la situazione che il settore sta attraversando, ha sostenuto che “non tutto il sistema della raffinazione vive le stesse difficoltà”, manifestando così una forte contrarietà alla impostazione general generica di Confindustria Energia.
Femca ha infatti chiesto alla controparte l’attivazione di più tavoli di confronto a livello locale, per verificare la situazione di ogni singola realtà produttiva e per migliorare così il sistema della competitività delle imprese, al fine di stabilizzare l’ occupazione e consolidare l’utilizzo degli impianti.
La risposta di Confindustria Energia è stata evasiva ed elusiva insieme:“Le raffinerie e gli impianti non si possono tenere aperti in virtù di accordi sindacali”.
Pertanto il confronto si è interrotto e rinviato alla discussione per il rinnovo contrattuale, in scadenza al 31.12.2012.
Le tre Segreterie Nazionali hanno in agenda una serie di incontri per individuare una impostazione unitaria, sia nel metodo che nel merito, delle richieste da presentare alla controparte.
E’ così partita la stagione dei rinnovi contrattuali, che ha già avuto un’occasione di dibattito al nostro interno durante la riunione del Direttivo Nazionale del Comparto Energia del 21 marzo 2012.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi e sui prossimi appuntamenti.