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Bologna, 23 ottobre 2019 – L’Assemblea nazionale unitaria dei delegati e delle strutture Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, riunitasi oggi a Bologna ha approvato, nel tardo pomeriggio di oggi, l’ipotesi di piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto 1° gennaio 2020 – 31 dicembre 2022 del settore delle industrie ceramiche, piastrelle e materiali refrattari (circa 28.000 gli addetti, impiegati in 284 imprese), in scadenza al 31 dicembre 2019.
Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil chiedono un aumento salariale nel triennio di 125 euro (Livello D1) e intendono dare formale avvio al rinnovo del CCNL Industrie Ceramiche (Piastrelle, Ceramica sanitaria e Materiali refrattari) in coerenza con quanto previsto dall’Accordo Interconfederale del 9 marzo 2018 in materia di “Contenuti e indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva” e riconfermando il modello e le prassi consolidate nel settore e nei precedenti rinnovi. La parola ora spetta ai lavoratori che, nelle assemblee, voteranno la piattaforma in modo da renderla definitiva e di inviarla rapidamente a Confindustria-Ceramica per l’avvio immediato delle trattative.
Nel campo delle normative, Filctem, Femca, Uiltec puntano al miglioramento delle relazioni industriali anche attraverso il rafforzamento dell’Osservatorio Nazionale con il superamento dell’attuale periodicità annuale di convocazione.
Quanto poi al tema del mercato del lavoro i più recenti interventi legislativi in materia (Legge n.96 del 9.08.18 detto Decreto Dignità) rendono necessaria una rivisitazione della normativa contrattuale in materia con l’obiettivo di contrastare, attraverso una opportuna perimetrazione normativa, un abnorme ricorso alla somministrazione a tempo indeterminato o a un frenetico avvicendamento di contratti a termine, privilegiando al contrario l’utilizzo dei contratti di apprendistato e favorendo il ricorso ai contratti a tempo indeterminato anche utilizzando tutte le possibili agevolazioni in materia.
Sugli appalti i sindacati chiedono con forza di tutelare la continuità occupazionale e che si applichino ai dipendenti di aziende appaltatrici i relativi Ccnl di settore sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali più rappresentative a livello nazionale escludendo forme contrattuali che introducano trattamenti salariali discriminatori (contratti pirata).
Sui diritti individuali, le richieste sono: il congedo per paternità con due giorni di permesso retribuito aggiuntivi rispetto alle previsioni di legge; ove richiesta, la possibilità di cumulo dei riposi per allattamento con i permessi frazionati in caso di figli con handicap grave; il congedo parentale con l’introduzione, ove possibile, della facoltà di fruizione su base oraria anche sperimentalmente attraverso la contrattazione aziendale; il miglioramento dell’utilizzo delle giornate di permesso previste dalla L.104; la concessione di permessi non retribuiti ai lavoratori che abbiano assunto la tutela volontaria in termini di legge di minori stranieri non accompagnati; inserire il diritto, su base volontaria, alla trasformazione del contratto di lavoro a tempo parziale per i lavoratori affetti da malattie oncologiche o da gravi patologie degenerative; prevedere una maggiore flessibilità anche attraverso la frazionabilità in ore nell’utilizzo dei permessi per le donne vittime di violenza; inserire tra le norme contrattuali linee guida su smart working e ferie solidali.
Infine, sul fronte del welfare contrattuale, il fondo previdenziale FONCER associa un numero di lavoratrici e lavoratori significativo ma certamente da estendere soprattutto con l’iscrizione delle generazioni di lavoratori più giovani, quelle sicuramente più bisognose di costruirsi una maggiore sicurezza previdenziale. Le adesioni al Fondo di assistenza sanitaria FASIE sono invece ad oggi assolutamente marginali, per questa ragione i sindacati richiedono un confronto e un approfondimento sulla universalità del Fondo previdenziale e del Fondo di assistenza sanitaria con l’obiettivo di estenderne l’adesione attraverso azioni concordate che consentano di estendere l’iscrizione dei lavoratori e delle lavoratrici a entrambi i fondi.