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dove dei 120 lavoratori iniziali, 40 sono stati trasferiti a Ferrara ma, dei 66 rimasti, 41 hanno ricevuto la lettera di licenziamento e gli altri, allo stato attuale, si aggiungeranno a giugno prossimo.
“Se venissero reintrodotte quelle misure nel mille proroghe – afferma il segretario generale, Sergio Gigli – ci sarebbe lo spazio per intervenire alla Basell di Terni riassorbendo una parte di questi lavoratori e consentendo alla Terni Research di rilevare l’area, bonificarla e investire sulla produzione di energia fotovoltaica.
Lunedì 9 gennaio ci sarà un primo incontro al ministero dello Sviluppo economico con le aziende interessate e i sindacati e “speriamo – aggiunge Gigli – che, questa volta anche Confindustria di Terni dimostri un maggiore impegno rispetto a quello finora garantito”.
Intanto è la solidarietà del territorio a lenire i disagi dei lavoratori della Basell. Il 31 dicembre il segretario generale della Femca ha incontrato i lavoratori insieme a monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e presidente della Consulta per i problemi sociali e del lavoro presso la Conferenza episcopale dell’Umbria , che si è attivato costituendo un Fondo di solidarietà per le famiglie grazie all’autotassazione dei vescovi umbri. Un’iniziativa a cui ha aderito anche la Femca nazionale. Per l’Epifania i lavoratori e le loro famiglie sono state invitati a un pranzo dalla Diocesi ma l’appuntamento in agenda è quello di lunedì 9 gennaio.
(4 gennaio 2012)