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. Ecco il documento
(15 marzo 2012)
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Riprende oggi la trattativa tra sindacati e proprietà per il polo produttivo Calvin Klein di Osmannoro, nel comune di Sesto Fiorentino, che la proprietà, la multinazionale USA Warnaco, vorrebbe chiudere, dopo che già nei mesi scorsi gli occupati erano scesi da 229 agli attuali 149.
Dopo la comunicazione, secca, della dismissione da parte dei vertici aziendali la scorsa settimana i lavoratori, in gran parte donne, avevano incrociato le braccia a oltranza, dando vita anche ad un presidio davanti all’insediamento fiorentino; ma dopo due giorni di sciopero la Warnaco ha formulato una proposta che i rappresentanti dei lavoratori hanno valutato meritasse un approfondimento.
Così ieri il lavoro è ripreso e oggi pomeriggio la proposta sarà approfondita e verificata in un incontro nella sede di Confindustria Firenze. Massimo riserbo sulla proposta, ma nel caso la proprietà non volesse tornare indietro dalla decisione di dismettere, si dovrà discutere presumibilmente di possibilità di reimpiego in altre attività che fanno capo a Warnaco, ammortizzatori sociali, buonuscite.
“Lo sciopero dei lavoratori Calvin Klein –dice Gianni Rizzuto, segretario Femca di Firenze- ha dimostrato che anche nella aziende della moda e del lusso si può alzare la testa e fare sindacato. Sicuramente è una iniziativa di esempio per le altre realtà griffate del territorio fiorentino. la vertenza rimane complicata e resa ancora più in salita perché le decisioni vengono prese a New York e perché manca un tradizionale ‘padrone’ in carne e ossa con cui siamo abituati a trattare in questo settore.”
La decisione della chiusura arriva nell’ambito di un percorso di ristrutturazione globale voluto dalla Warnaco, che già nel novembre 2009 aveva lasciato il suo stabilimento in Mugello, dedicato allo smistamento della merce, che occupava circa 130 persone.
La Calvin Klein Jeans di Osmannoro rappresenta il cervello della linea di moda per l’Europa: qui finora non si è fatta la produzione (che è in Cina), ma la ‘progettazione’ dei jeans. Nel progetto Warnaco quelle funzioni saranno riassegnate in altri siti, negli Usa o in Europa, forse a Londra.
“È una situazione estremamente preoccupante -ha detto il sindaco di Sesto Fiorentino, Giani Gianassi- perchè sebbene l’azienda non sia in crisi, la ristrutturazione decisa dalla multinazionale statunitense Warnaco farà perdere il lavoro a tanti dipendenti ad alta professionalità, con l’aggravante della chiusura definitiva di un’importante unità produttiva presente da anni nel nostro territorio.”
Alla Calvin Klein di Osmannoro sono impiegate professionalità elevate, che forse meno difficilmente di altre potranno trovare una ricollocazione nel mercato del lavoro, ma resta per il territorio fiorentino il problema di un altro grande marchio che se ne va, di un altro pezzo di manifatturiero che viene meno (solo pochi giorni prima la Champion aveva annunciato la chiusura della sede di Scandicci per portare la produzione a Carpi). E riparte il dibattito sulla vocazione di questo territorio, che non può essere solo quella di ‘Disneyland della cultura e del paesaggio’.
FEMCA CISL TOSCANA