24/01/2012
Luxottica. Le buone pratiche della contrattazione

Questa rimodulazione è stata presentata dai media come una novità ma, in realtà, per chi segue il comparto moda (settore occhialeria), è prassi ormai consolidata che, in azienda, amministratore e sindacati discutano su come migliorare la produttività nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori. Luxottica è solo uno dei tanti casi di buone pratiche di contrattazione aziendale. Da questo punto di vista, infatti, casi di contrattazione di secondo livello sono svariati. Ed è proprio sulla scia di questa impostazione che va vista la rimodulazione degli orari nello stabilimento di Sedico: stabilimento che ha il compito di ottimizzare i tempi dei flussi di spedizione dei prodotti in tutto il mondo.  

“Nel caso di Sedico, la cosa interessante è stato il metodo con cui si è arrivati a chiudere la trattativa sui nuovi orari di lavoro – spiega Sergio Spiller, segretario generale aggiunto della Femca Cisl – perché, per avviare la trattativa, si sono costituiti focus group tra i lavoratori che hanno ispirato il confronto con l’azienda”.

Luxottica, ormai, è una multinazionale che parla italiano, l’80 per cento della produzione riguarda marchi propri e originali, ha 8 mila addetti in Italia e 65 mila nel mondo; conta 5 stabilimenti nel Belpaese (3 a Belluno, 1 a Trento e 1 a Treviso) e uno stabilimento rispettivamente in India, Cina e in Brasile. La politica aziendale è basata su un tris di obiettivi che guardano alla qualità, al servizio e al prezzo sullo sfondo di uno scenario internazionale dove la concorrenza è a dir poco aggressiva. Tutto il comparto moda si misura con una concorrenza difficile e con l’esigenza di una efficiente programmazione della produzione e del lavoro, soprattutto se si considera che i prodotti sono molto legati alla stagionalità della vendita.

“Ormai la produzione è molto cambiata – spiega Spiller – ci sono prodotti legati alle ricorrenze, a momenti particolari della vita del consumatore, ad avvenimenti e festività. Dalla grande produzione di massa si sta passando ormai di fatto a prodotti personalizzati, stagionali e di qualità che necessitano una più stringente programmazione e organizzazione del lavoro”. Una filosofia questa che si applica in modo diffuso al comparto dell’occhialeria, della profumeria e dell’abbigliamento, ad esempio e che trova riscontro e soddisfazione nei consumatori.

E’ questo ormai un approccio a cui si sono allineati grandi e piccoli marchi: da Valentino a Zegna fino a Benetton. “Ma queste varianti se da un lato trovano nuovi mercati, dall’altro hanno conseguenze sul ciclo produttivo – aggiunge Spiller – e quindi sugli orari che richiedono maggiore flessibilità per rispondere ai picchi produttivi stagionali che la nuova logica di mercato produce considerando che i settori del tessile e della occhialeria presentano un elevato apporto manifatturiero che caratterizza tutte le fasi della produzione”.

Anche a Sedico i lavoratori si sono rimboccati le maniche per vincere la sfida della qualità e della concorrenza insieme alla loro azienda. E’ una prassi ormai diffusa grazie al potenziamento della contrattazione aziendale di secondo livello per rispondere alle sfide produttive. Forse i giornali  e media in generale farebbero meglio a raccontare come normali, e non come notizie sensazionali, le tante esperienze di partecipazione tra azienda e lavoratori sul territorio per mantenere alto il nome del made in italy.

(24 gennaio 2012)

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