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L’intesa sottoscritta – che sarà sottoposta alle assemblee dei lavoratori per la definitiva approvazione – prevede un aumento medio sui minimi di 75 euro (cat. D1), distribuiti in tre tranche: dal 1 settembre 2017, 30 euro; dal 1 settembre 2018, 23 euro; dal 1 settembre 2019, 22 euro.
“ Una intesa questa – sottolineano soddisfatte Filctem, Femca, Uiltec – che si rinnova addirittura prima della scadenza naturale del 31 agosto e che rappresenta una concreta risposta in difesa del potere di acquisto dei lavoratori, del welfare contrattuale, della prestazione lavorativa. Non va sottaciuto affatto – concludono – il rafforzamento dei diritti individuali, il consolidamento delle relazioni sindacali e l’accresciuto ruolo delle Rsu”.
In estrema sintesi, l’ipotesi di accordo prevede, nel campo delle normative, il miglioramento del capitolo sulle relazioni industriali con l’istituzione dell’Osservatorio aziendale nel quale dare attuazione annualmente al diritto all’informazione e alla consultazione dei lavoratori e che sarà obbligatorio per le imprese sopra i 100 dipendenti e per i Gruppi industriali con stabilimenti in almeno due Regioni . Inoltre in fase di stesura contrattuale sarà recepito il Testo Unico sulla Rappresentanza.
In materia di salute e sicurezza previsto il coinvolgimento della Rsu/Rlssa nella definizione dei Piani di azione conseguenti alla valutazione dello stress “lavoro correlato”. Inoltre, grande risalto al ruolo strategico della formazione, funzionale sia alla produttività che alla occupabilità, campo nel quale le aziende dovranno investire: infatti con accordi sindacali a livello di stabilimento e con il concorso paritetico dei lavoratori – che utilizzeranno permessi e riposi per un massimo di 1,5 giornate – e delle aziende, con ulteriori 1,5 giornate, si potranno realizzare programmi annuali di formazione.
Novità anche sul fronte dei diritti individuali: 1) elevati dagli attuali 120 a 360 i giorni di assenza non computabili ai fini del comporto per i lavoratori affetti da patologie oncologiche e da malattie cronico-degenerative; 2) possibilità di cedere gratuitamente, su base volontaria e attraverso accordo sindacale aziendale, riposi e ferie maturate da parte di ogni lavoratore a colleghi dipendenti della stessa unità produttiva al fine di consentire loro di assistere i figli minori che, per particolari condizioni di salute, necessitano di cure costanti.
Infine sul fronte del welfare contrattuale, dal 1 gennaio 2019 la quota a carico delle imprese per l’assistenza sanitaria integrativa passa a 13 euro (oggi era 8, n.d.r.), mentre per i lavoratori scenderà dagli attuali 8 a 3 euro.
Le parti si impegnano in fase di stesura definitiva del nuovo contratto a interventi di semplificazione normativa e ad aggiornare la disciplina delle differenti tipologie contrattuali (contratto a termine e somministrazione, apprendistato, part-time, telelavoro) e alla definizione contrattuale delle attività stagionali.
Roma, 28 luglio 2016
Le Segreterie nazionali Filctem CGIL, Femca CISL, Uiltec UIL