Cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie": l’utente accetta di memorizzare tutti i cookie sul suo dispositivo.
Cliccando su "Impostazioni cookie": l’utente sceglie le tipologie di cookie che saranno memorizzate nel suo dispositivo.
L’11 marzo del 1954 il prof. Giulio Natta annotava nella sua agenda: “Fatto il Polipropilene”. Il 12 dicembre 1963, proprio grazie al polipropilene, gli venne conferito il premio Nobel, da allora unico premio Nobel per la chimica in Italia. A Terni la Montecatini fonda nel 1951 la Polymer a cui sara’ affidato, pochi anni dopo, il compito di sfruttare industrialmente l’invenzione del Polipropilene, più comunemente conosciuto con il nome commerciale “Moplen”. Il successo di Montecatini e del suo prodotto crea migliaia di posti di lavoro. Da quegli avvenimenti straordinari sono passati più di 50 anni, la “vecchia chimica” non c’è più e la crisi economico finanziaria mondiale a Terni si fa sentire con asprezza.
Le filiere della chimica verde e dei biopolimeri, unitamente alle energie rinnovabili, contrassegnate dalla sostenibilità e dalla compatibilità ambientale rappresentano molto più di una speranza per il futuro ed una prospettiva di sviluppo per la chimica.
Lo scorso 7 marzo, Sergio Gigli, partecipando a Terni al Convegno “Chimica Verde ed energie rinnovabili. Quale futuro? A 50 anni dal nobel a Giulio Natta”, promosso dall’Università di Perugia, dalla Diocesi di Terni Narni Amelia, dal Comune e dalla Provincia di Terni, dal Comune di Narni e dalla Regione Umbria, ha voluto sottolineare quanto “le bio e le nanotecnologie aprono scenari nuovi per nuove grandi invenzioni, con l’agricoltura e l’agroalimentare parti integranti delle filiere dei bio polimeri, bioenergie, bio carburanti, bio tecnologie, bio chimica e chimica verde”.
“Bisogna continuare a fare chimica in Italia. – ha aggiunto Gigli – E’ sempre stato un settore d’eccellenza del nostro Paese. In un mondo che investe sempre di più nei prodotti biodegradabili, la chimica torna protagonista. Non possiamo rinunciare a fare ricerca. Dobbiamo specializzarci sempre di più. Tutti gli stati che oggi godono di sviluppo lo hanno fatto grazie alla chimica e all’innovazione.
Già quando Natta scopri il Polietilene e vinse il Nobel per la chimica, il brevetto fu venduto subito per fare cassa. È una storia che si ripete ancora oggi, le aziende quando fanno scoperte dovrebbero tenersele strette, invece le vendono subito guadagnando immediatamente qualcosa, ma permettendo ai propri rivali di ottenere velocemente la nuova tecnologia e di fargli subito concorrenza”.
APPROFONDIMENTO. Vai al resoconto multimediale di Femca Umbria sul convegno “Chimica verde ed Energie rinnovabili. Quale futuro?”