18/06/2020
EDISON E&P SPA, PREOCCUPAZIONE DEI SINDACATI SULLA CESSIONE AI GRECI DI ENERGEAN

Nella mattinata di oggi le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil hanno scritto al ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, riguardo la vendita di Edison E&P a Energean Ldt da parte di Edison che, come è noto, ha provveduto nel luglio 2018 a creare una nuova società (Edison E&P) nella quale sono state conferite tutte le attività e gli asset, italiani ed esteri pertinenti alle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi, per poter eseguire la vendita ad altro soggetto. Il 4 luglio prossimo, saranno trascorsi i canonici 90 giorni dall’autorizzazione preventiva del MiSE alla cessione. Vista l’emergenza internazionale dovuta alla pandemia Covid-19, che ha determinato un forte calo del prezzo del greggio, i sindacati chiedono un incontro per un approfondimento sulle reali capacità, non solo di acquisto degli asset, ma anche del mantenimento della produzione e dell’occupazione, per quanto riguarda il presente, e della messa in sicurezza e delle bonifiche una volta esaurite le materie prime.
A conferma di questo, nelle ultime settimane sono giunti segnali negativi da parte della stessa Energean: la mancata cessione degli asset in Norvegia e in UK alla britannica Neptune, i problemi autorizzativi da parte delle autorità dell’Algeria per il campo a gas di Reggane e la richiesta di intervento dello stato greco per una contenuta perdita di bilancio dovuto all’unico campo produttivo gestito con una crisi occupazionale per i circa 270 dipendenti non lascia presagire nulla di buono riguardo le reali capacità di realizzazione dell’operazione.
“Si pone l’esigenza – è scritto nella lettera – di una profonda rivalutazione da parte del Vostro Ministero che non possa prescindere da un attento riesame delle garanzie economiche, finanziarie e occupazionali che il cessionario è in grado di fornire alla luce dei recenti avvenimenti. La cessione di asset – concludono i sindacati nella lettera -, vicini alla loro naturale fase di decommissioning (termine e messa in sicurezza del sito, ndr), si caratterizza come una decisione molto delicata, rispetto alla quale siamo certi continuerete a prestare la massima attenzione”.

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