04/06/2012
Emilia Romagna: ancora terremoto, non abbandonare la speranza

Dovranno essere accertate eventuali responsabilità per quanto riguarda la correttezza delle costruzioni, i crolli e i cedimenti che tante vittime hanno causato, in particolare tra lavoratori impegnati nelle loro attività; questo nuovo dramma ha spento la volontà di ritornare alla normalità che nei giorni precedenti aveva motivato le comunità, le istituzioni e le parti sociali a fare il possibile perché le attività produttive potessero riprendere in sicurezza, evitando di perdere definitivamente la possibilità di produzione e lavoro per il futuro.

Il sisma del 29 maggio, che in particolare ha colpito le aree della “bassa modenese”, le continue scosse, rischiano di provocare un cedimento morale oltre che materiale; non dovrà quindi mancare l’intervento a tutti i livelli per fare in modo che, superata la fase di emergenza, si ricreino le condizioni perché le comunità recuperino la loro identità sociale, culturale, storica ed economica.

I territori colpiti vedono la presenza di tante aziende dei nostri settori, in particolare biomedicale, ceramica, abbigliamento e per varie imprese ora è essenziale anche l’aiuto nella ricerca di locali idonei a sostituire quelli distrutti o inagibili, per riprendere il lavoro quanto prima ed evitare il rischio di cessazioni o trasferimenti definitivi.

Per questi obiettivi di prospettiva è necessaria l’attenzione e l’impegno congiunto di istituzioni, organizzazioni di rappresentanza, associazioni e parti sociali a tutti i livelli perché, al dramma di questi giorni, non si aggiunga la perdita di possibilità per il futuro.

Come Femca Emilia Romagna siamo vicini ai parenti delle vittime e alle comunità colpite e opereremo per tutto quanto è nelle nostre possibilità per contribuire a dare il sostegno necessario.

Femca Cisl Emilia Romagna

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