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“Le perdite di questi ultimi anni per la crisi dei consumi hanno avuto ripercussioni sulle prospettive industriali del gruppo e sul futuro occupazionale degli oltre 2 mila addetti. – sostiene Sergio Spiller, segretario generale aggiunto della Femca Cisl – Al momento la vertenza per salvare i livelli occupazionali presenta situazioni differenziate perché, mentre per il sito di Gissi abbiamo la possibilità di ricorrere a tempi più lunghi di cassa integrazione, quello di Faenza (dove si produceva per il marchio Omsa) ha cessato la produzione e quello di Basciano si avvia a presentare un progetto di riorganizzazione aziendale”.
Ma in particolare nel sito di Faenza il termine di cassa integrazione scade a marzo del prossimo anno e questo induce a trovare soluzioni a corto termine per un progetto di reindustrializzazione dell’impianto.”La nostra azione – aggiunge Spiller – è concentrata proprio su due fronti: da un lato garantire gli ammortizzatori sociali ma dall’altro sostenere un concreto e rapido processo di reindustrializzazione per mantenere aperti gli stabilimenti e i livelli occupazionali”. Il gruppo è disposto a confrontarsi ma la trattativa presenta molti nodi da sciogliere.