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Si fa sempre più concreta l’ipotesi di smantellamento degli storici stabilimenti di calze e collant della Golden Lady. Ieri, davanti ai responsabili del ministero dello Sviluppo Economico, azienda, sindacati e istituzioni si sono confrontati in particolare sulle nuove prospettive del sito di Gissi (Chieti) all’interno di un processo di reindustrializzazione complessiva dell’azienda. Due le manifestazioni di interesse presentate ieri. Ora se ne valuteranno la fattibilità e la concretezza ed entro trenta giorni se ne conoscerà l’esito. Per il momento bocche cucite sulle possibili identità delle nuove società che potrebbero insediarsi nel sito abbruzzese. Sindacati e istituzioni locali sono d’accordo nel ribadire che qualunque società si insedi debba garantire buoni livelli occupazionali. Ad oggi sono 280 i lavoratori del sito di Gissi in cassa integrazione in deroga che scade a metà novembre, poi si valuteranno altri ammortizzatori sociali.
“L’incontro di ieri – ha detto Sergio Spiller, segretario generale aggiunto Femca Cisl – è servito a spingere l’azienda affinchè si creino le condizioni per favorire nuove produttività. Ora attendiamo il prossimo incontro che probabilmente si terrà fra circa un mese, sempre al ministero dello Sviluppo”. ‘incontro romano è stato presieduto da Giampiero Castano, della Struttura crisi d’impresa – Unità gestione vertenze del ministero, presenti oltre ai rappresentanti aziendali e sindacali anche il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, l’assessore Luigi De Fanis per la giunta regionale e il sindaco di Gissi Nicola Marisi, i quali hanno messo in evidenza che la procedura, sollecitata dalla Regione Abruzzo, per la richiesta di dichiarazione di area di crisi complessa della Val Sinello va avanti.
“Alla luce di quanto abbiamo sentito credo che la Golden Lady debba favorire una conclusione positiva di questa vertenza – dice Di Giuseppantonio – D’altronde lo stesso Castano ha potuto affermare che la vertenza di Gissi, al contrario di tante altre che stanno approdando al ministero, può diventare un caso di successo. Personalmente ho consegnato il documento unitario stilato dal Comitato per la salvaguardia dell’occupazione in Val Sinello, un documento che è stato molto apprezzato. E a fronte di questo impegno comune abbiamo chiesto tutti quanti altrettanto impegno – prosegue Di Giuseppantonio – per un serio progetto di riconversione in grado di produrre certezze occupazionali non solo per i lavoratori della Golden Lady ma per l’intera Val Sinello. Una situazione il cui esito positivo potrà essere favorito dalla dichiarazione di area di crisi che, come è noto, prevede sostegni finanziari a favore di coloro che investono: questo può essere uno dei supporti per l’auspicato processo di reindustrializzazione”.