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Le origini della Federazione internazionale dei sindacati dei lavoratori chimici, dell’energia e delle miniere ( ICEM, International Federation of Chemical, Energy, Mine and General Workers’ Unions) si possono far risalire al 1907, quando fu creata a Stoccarda una organizzazione settoriale internazionale che, con successive trasformazioni, divenne nel 1964 ICF (International Federation of Chemical and General Workers’ Unions), poi ICEF nel 1976 a seguito della fusione con un sindacato dell’energia e petrolio, e quindi ICEM nel 1995 attraverso la fusione di ICEF con la Federazione Internazionale dei Minatori ( MIF).
I settori industriali organizzati dall’ICEM sono l’energia (primaria e secondaria, dall’esplorazione alla distribuzione), cave e miniere (incluso le pietre preziose), chimica e bio-scienze, cellulosa e carta, gomma, diamanti, gemme e gioielleria, vetro, ceramica, cemento, servizi ambientali, servizi e industrie varie.
L’area geografica di competenza è ovviamente quella mondiale, suddivisa organizzativamente in regioni.
Lo statuto indica i seguenti obiettivi generali dell’ICEM:
Salvaguardare gli interessi economici, sociali, ambientali e culturali dei lavoratori appartenenti ai sindacati affiliati;Sostenere la lotta contro lo sfruttamento del lavoro, per la giustizia sociale ed il benessere; Promuovere la solidarietà internazionale dei lavoratori.
Ad oggi sono affiliati all’ICEM 389 sindacati industriali nazionali di 122 Paesi, con circa 5 milioni di iscritti. L’ICEM è finanziata dalle quote di affiliazione dei sindacati nazionali in funzione del numero di iscritti e per fasce di contribuzione secondo il livello economico del Paese di appartenenza.