04/05/2012
Imu. Bonanni: “Iniqua la tassa sulla prima casa. Il governo ascolti le ragioni dei sindaci”

“Una soluzione questa crisi la deve trovare, continuare in questo modo solo con politiche depressive e’ chiaro che avremo una recessione che si portera’ via ancora di piu’ pezzi di produzione, pezzi di condizione lavorativa, insomma non avremo gli spazi per i giovani ed addirittura metteremo a repentaglio i posti di lavoro preesistenti”. Così il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ai microfoni del Gr3 Rai. “Bisogna fare qualcosa. L’unico modo per farlo e’ ricorrere ad un accordo, un patto, tra tutti i soggetti: governo centrale, locali, parti sociali e politica che devono riconoscersi in un solo progetto da perseguire”.
E prosegue Bonanni suggerendo di eliminare l’Imu sulla prima casa “perche’ i lavoratori ed i pensionati, quelli che hanno un reddito basso gia’ pagano tasse allo Stato, ai Comuni, alle Regioni, tasse che nessun europeo paga ed in piu’ le indirette come quella sulla benzina, sempre piu’ alte. Non possono quindi pagare tasse anche sull’unico bene che hanno, la casa, dopo averla pagata sino all’ultimo centesimo.Mi pare incomprensibile una politica che mortifica la casa, che da’ colpi in testa alla casa”.
E già questa mattina, in un’intervista rilasciata al “Giornale”, Bonanni si diceva d’accordo con la protesta dei sindaci. ”Fanno bene, sono fedeli ai loro elettori. Invece di indicarli come irresponsabili – sottolinea – bisognerebbe ascoltare le loro ragioni”. ”Appoggeremo i sindaci che cercheranno il modo di non pesare sui cittadini”, assicura Bonanni, che al governo dice: ”Prima di mettere in vendita la vita delle persone, sarebbe meglio dismettere il patrimonio demaniale dello Stato. Sappiamo che sono 500 miliardi e basterebbero ad abbattere di un quarto il debito pubblico”. Nell’intervista Bonanni critica la scelta di affidare i tagli alla spesa ad Amato, Bondi e Giavazzi. ”Riconosco il valore delle persone, ma la scelta – dichiara – mi pare la dimostrazione piu’ lampante del fatto che, piu’ delle soluzioni, si cerca il clamore. Piu’ che il confronto responsabile, l’abbrivio”.

(3 maggio 2012)

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