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“La transizione non può essere solo ambientale o energetica ma deve essere soprattutto giusta: non può limitarsi ad affrontare il tema dal punto di vista economico, ma anche dell’equità sociale. E non può essere imposta come soluzione preconfezionata in tutta Europa, perché ogni Stato ha un punto di partenza differente”. Lo ha dichiarato Nora Garofalo, segretaria generale della Femca-Cisl nazionale, confermata alla guida della categoria al termine del VI Congresso nazionale, che si è svolto nei giorni scorsi al Palacongressi di Riccione.
“Serve maggiore pragmatismo nel dibattito economico, politico, sindacale e industriale – ha aggiunto Garofalo – e bisogna essere realistici sul giusto impiego delle risorse naturali. L’ambientalismo ideologico e la normativa elaborata negli anni precedenti hanno portato al rallentamento dell’iter di realizzazione dei progetti, mentre l’utilizzo dei combustibili fossili è stato escluso dal Pnrr. La guerra in Ucraina ha messo in evidenza che la questione energetica è cruciale nel sistema geopolitico europeo. Oggi è evidente che il gas è l’elemento di transizione, mentre la cattura della CO2 può consentire di abbattere i costi dell’energia, gravando meno su imprese e cittadini”. La segretaria generale della Femca ha sottolineato come nella manifattura, nella moda e nella chimica, l’Italia in questi anni abbia perso pezzi del suo ‘sapere', della sua creatività, della sua capacità di innovazione.
"Il disinvestimento in ricerca e sviluppo - ha commentato - ha contribuito a renderci sempre più dipendenti da Paesi che hanno fatto del proprio know-how un elemento strategico di competitività sui mercati. Mente sul settore idrico– ha spiegato la segretaria della Femca – l’Italia è ‘Cenerentola’ soprattutto al sud a causa della scarsa manutenzione delle reti e negli investimenti nei sistemi di gestione dell’acqua”.
Il filo conduttore della 4 giorni di lavori è stata la necessità di rimettere al centro le politiche attive del lavoro: “Il sistema produttivo e industriale è in continua evoluzione – ha detto la leader della Femca – e tanti lavori cesseranno di esistere, mentre altri diventeranno indispensabili. Servirà una mappatura attenta degli effetti occupazionali e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dovrà in questo senso passare da nuovi diritti. Le politiche attive, insieme agli investimenti tecnologici e infrastrutturali, devono diventare la priorità della nostra battaglia. Due facce di una strategia sindacale coraggiosa e ambiziosa, in grado, attraverso la partecipazione, di sostenere la trasformazione delle imprese”.
Oltre a Nora Garofalo sono stati confermati in segreteria nazionale Giovanni Rizzuto, Raffaele Salvatoni, Sebastiano Tripoli e Lorenzo Zoli.
Visita la pagina dedicata al VI Congresso Nazionale Femca Cisl per consultare tutti i materiali.