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Durante l’incontro in Regione dell’unità di crisi con l’assessore regionale al Lavoro Mariella Zezza, sindacati di categoria e rappresentati dei lavoratori hanno ribadito più volte l’importanza di trovare una soluzione alternativa al fallimento della società. E la tensione intorno alla vicenda che interessa in particolare 1.300 lavoratori e un territorio oramai economicamente sul baratro sale sempre di più.
Il nodo della vertenza è il debito di 90 milioni di euro prodotto dall’azienda, che fa capo al magnate indiano Venugopal Dooth che dichiara di essere in grado di saldare solo il 5% del debito maturato, vale a dire 4,5 milioni di euro. Per ottenere l’omologa, invece, è necessario soddisfare più del 50% dei creditori, che sono 2 mila compresi i lavoratori. Tra l’altro Banca Intesa da sola incide già per il 48% del debito.
Per la Femca Cisl la situazione è drammatica e i margini per una soluzione positiva della vertenza sono ridotti al lumicino. Anche perchè i 1.300 lavoratori dell’azienda sono in cassa integrazione fino a dicembre. “Chiediamo l’immediato intervento del Governo per evitare scenari devastanti per il territorio” afferma Mariano Ranieri, segretario della Femca Cisl del Lazio che si dice molto preoccupato per come si sta evolvendo la situazione. I sindacati vogliono scongiurare il fallimento dell’azienda e salvare così i 1.300 posti di lavoro. “La vertenza va avanti oramai da alcuni anni – dice Ranieri – e non si è mai trovata una soluzione risolutiva. Ora il governo deve trovare una via d’uscita. C’è in gioco il futuro di 1.300 lavoratori e delle loro famiglie e servono risposte urgenti e concrete. Non si può più perdere tempo”.
“Tutte le istituzioni, sia a livello centrale che locale devono intervenire immediatamente – ribadisce Angelo Colombini, segretario nazionale Femca Cisl – affinchè l’azienda possa effettuare un’ulteriore proposta maggiormente credibile nei confronti dei creditori per la ristrutturazione del debito. Il rischio altrimenti è il fallimento dell’azienda che nuoce non tanto al gruppo quanto alla dignità dei 1.300 lavoratori che ancora oggi, e fino a dicembre, sono in cassa integrazione”.
Conquiste del Lavoro 27 aprile 2012
da Conquiste del Lavoro 23 Aprile
A rischio il futuro occupazionale dei 1.300 lavoratori della Videocon di Anagni, in provincia di Frosinone. L’assemblea dei creditori ha infatti respinto il concordato preventivo presentato e l’azienda si avvia verso il fallimento visto che ha un deficit di circa 90 milioni di euro.
Durante l’udienza al Tribunale di Frosinone i creditori hanno detto no alla proposta del gruppo indiano, proprietario della Videocon, che fa capo al magnate Venugopal Dooth, di essere in grado di saldare solo il 5% del debito maturato, vale a dire circa 4,5 milioni di euro. Per ottenere l’omologa era necessario soddisfare più del 50% dei creditori, che sono 2 mila compresi i lavoratori. Banca Intesa da sola incide già per il 48% del debito.
Per la Femca Cisl la situazione è drammatica e, i margini per una soluzione positiva della vertenza sono ridotti al lumicino. Anche perchè i 1.300 lavoratori dell’azienda sono in cassa integrazione fino a dicembre. “Chiediamo l’immediato intervento del Governo per evitare scenari devastanti per il territorio” afferma la Femca Cisl che si dice molto preoccupata per come si sta evolvendo la situazione.
Per cercare id trovare in extremis una soluzione alla drammatica situazione della Videocon è prevista per giovedì alla Regione Lazio una riunione dell’unità di crisi, istitita dall’assessore regionale al Lavoro Mariella Zezza. I sindacati voglionio scongiurare il fallimento dell’azienda e salvare così i 1.300 posti di lavoro. “La vertenza va avanti oramai da alcuni anni – dice Mariano Ranieri della Femca Cisl – e non si è mai trovata una soluzione risolutiva. Durante l’unità di crisi chiederemo alla Regione di fare tutto il possibile per indurre il governo a trovare una via d’uscita. C’è in gioco il futuro di 1.300 lavoratori e delle loro famiglie e servono risposte urgenti e concrete. Non si può più perdere tempo”.
Intanto ci sono ancora speranze per salvare la Videocon: il comissario liquidatore, come ultimo tentativo, entro venti giorni potrebbe convocare una nuova udienza con i creditori della Videocon. Staremo a vedere.