08/12/2011
Lombardia. A rischio 3400 posti

Secondo i dati dell’ultimo Rapporto congiunturale della Femca Cisl regionale, nonostante nel terzo trimestre 2011 si registri complessivamente un calo del 30% nelle ore di cassa integrazione autorizzate (-6% Cig ordinaria, -47 la Cig straordinaria, +4% la Cig in deroga), la crisi continua a colpire il sistema moda lombardo: 583 aziende in difficoltà, 36 chiuse con 1.056 posti di lavoro persi, 19.871 lavoratori in cassa integrazione, 835 in mobilità.

Il monitoraggio periodico del sindacato di categoria, che viene effettuato nelle oltre 3.000 aziende sindacalizzate nei settori produttivi di tutto il sistema moda, rileva, nonostante un decremento del ricorso agli ammortizzatori sociali, un sostanziale perdurare della stagnazione produttiva e assenza di crescita.

La morsa della crisi non si allenta nemmeno nei settori della chimica, gomma-plastica ed energia, dove le ore di cassa integrazione autorizzate aumentano complessivamente del 4,5% (+13% la Cig straordinaria, +54% la Cig in deroga, -27% la Cig ordinaria). In particolare, sono 32 le aziende che hanno utilizzato la procedura di mobilità per effetto di calo dei volumi, con conseguente diminuzione del personale. Il settore gomma e plastica è quello più interessato alla mobilità con 13 aziende. Risultato della crisi di alcuni mercati collegati all’auto, all`elettrodomestico bianco e ai prodotti industriali.

Nel settore farmaceutico sono state 10 le aziende e le multinazionali che hanno ridotto il personale per riorganizzazioni commerciali, trasferimento di produzioni e riassetti organizzativi. Le altre 9 aziende coinvolte sono nella chimica di base, fibre e vetro. Altre 5 aziende hanno cessato l’attività, con una perdita di 147 posti di lavoro.

I territori con il maggior numero di lavoratori coinvolti dalla crisi sono: Varese per la numerosa presenza di aziende manifatturiere plastiche, Milano e Monza Brianza per gli importanti insediamenti chimici e farmaceutici. Nel settore chimico, dopo il pesante calo della produzione del 2009, nonostante una crescita della produzione (+13%), delle esportazioni e delle importazioni, significative e superiori alle aspettative nel 2010, infatti, i primi mesi del 2011 evidenziano la presenza di un mercato interno ancora debole. Nel settore farmaceutico, infine, il mercato è tendenzialmente in leggera crescita, tuttavia le imprese, sia multinazionali che locali, evidenziano una crescita inferiore rispetto ai valori di budget previsti.

“Le delocalizzazioni, la mancanza di finanziamenti, la scarsa propensione imprenditoriale – ha osservato Aldo Isella, segretario generale Femca Cisl Lombardia – sono il segnale esplicito del perdurare della difficile congiuntura, dimostrata dai dati negativi della produzione industriale e della Cig straordinaria. Esprimiamo una forte solidarietà ai lavoratori coinvolti nei processi di riorganizzazione o di chiusura di stabilimento e rivendichiamo un sussulto di responsabilità per gli imprenditori e le istituzioni, perché non venga considerato come ineluttabile il declino dell`industria manifatturiera. Un’idea di politica industriale, le politiche attive del lavoro, la riforma degli ammortizzatori sociali, gli accordi finalizzati ad attrarre gli investimenti sono parte integrante del Patto per la crescita”. (Cdl)

(18 novembre 2011)

 

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