08/12/2011
Osservatori: la storia

Da molto tempo il Sindacato e la CISL in particolare, ha sviluppato la convinzione che una contrattazione efficace necessiti una conoscenza approfondita dei problemi e dei contesti .

Per questa ragione, già a partire dai Contratti Collettivi Nazionali degli anni 60-70 si è definito un articolato sistema di informazioni. L’esigenza di rendere questo sistema strutturato e continuativo ha portato poi alla costituzione degli Osservatori.

Oggi quasi tutti i contratti nazionali della Femca prevedono la costituzione di Osservatori Nazionali di settore. Gli Osservatori previsti dai CCNL prevedono, oltre al livello nazionale, anche la possibilità di Osservatori per il  livello territoriale.

Gli Osservatori si occupano, pur con differenze da contratto a contratto, dei seguenti argomenti:

–       analisi e conoscenza dei settori

–       politiche industriali

–       struttura e la dinamica dell’occupazione

–       andamento della contrattazione di 2° livello

–       salute, ambiente e sicurezza

–       formazione

I singoli contratti poi, definiscono la composizione e le modalità di funzionamento dei propri Osservatori.

Accanto agli Osservatori bilaterali e contrattuali sono stati costituiti altri due tipi di Osservatorio.

  1. OSSERVATORI SINDACALI

Sono strumenti interni al sindacato e servono a raccogliere, razionalizzare, diffondere informazioni e conoscenze su questioni “strategiche”. Si possono dividere in Osservatori Confederali e Categoriali. Hanno, in genere, una dimensione nazionale, anche se alcune regioni hanno costituito propri Osservatori.

Gli Osservatori sindacali attualmente attivi sono:

–       Osservatorio sull’andamento industriale

–       Osservatorio sull’occupazione e la Cassa Integrazione

–       Osservatorio sulla Contrattazione di 2° livello

–       Osservatorio sui bilanci delle imprese

Si sta anche discutendo sulla necessità di costituire un Osservatorio che raccolga i dati sulle elezioni delle RSU.

 

      2. OSSERVATORI ISTITUZIONALI

Da alcuni anni sono stati costituiti, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, Osservatori di settore come luogo di confronto e concertazione sulle politiche industriali settoriali. Purtroppo la loro operatività e la capacità di incidere e orientare è stata piuttosto deludente. Ciò non toglie la validità di avere un tavolo di elaborazione, proposta, confronto per mettere “insieme” tutti i soggetti che, avario titolo,  possono influire sulle politiche industriali: sistema delle imprese, rappresentanza dei lavoratori, istituzioni nazionali e regionali.

 

 

 

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