02/05/2012
Pescara: No aumento tariffe acqua

Si tratta di aumenti oscillanti tra il 15% e il 20% che andranno a gravare sui magri bilanci di lavoratori e pensionati i cui redditi sono già stati ampiamente erosi da prezzi e tariffe lievitate a causa delle numerose manovre anti crisi. Solo 5 sindaci su 46 hanno detto NO e sono i sindaci di: Castiglione a Casauria, Civitaquana, Cugnoli, Tocco da Casauria e Torre de’ Passeri.I Sindaci dei seguenti Comuni, incuranti dell’attuale situazione economico-sociale e convinti che l’acqua sia un bene voluttuario, hanno votato a favore dell’aumento: Catignano, Città Sant’Angelo, Civitella Casanova, Collecorvino, Pescara, Pianella, Pescosansonesco, Picciano, Pietranico, Roccamorice, Scafa. I Sindaci di altri 29 comuni non si sono presentati e allora due sono le possibili motivazioni: o c’è stata un’epidemia influenzale selettiva (che colpisce prevalentemente i sindaci dell’Ato 4), oppure ritengono che l’aumento del costo dell’acqua (bene primario, pubblico ed insostituibile) possa essere ben sopportato dai propri concittadini!

Spetta a loro, in ultima analisi, ai cittadini-elettori giudicare le scelte dei loro amministratori!

Il nostro compito è quello di denunciare i costi spaventosi degli enti gestori che sono diventati centri di accoglienza di lusso per le più varie clientele politiche. Occorre una radicale riorganizzazione – afferma Stefano Di Crescenzo della Femca-Cisl – per razionalizzare i costi e mettere in trasparenza l’intero apparato di gestione a partire dal C.d.A.. La Cisl e la Femca-Cisl di Pescara, chiedono l’annullamento della delibera e invitano le associazioni, le istituzioni e i cittadini a mantenere alta l’attenzione sull’acqua e sulla sua gestione

Pescara, 30 aprile 2012


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