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Dopo l’esito positivo avuto nelle assemblee tenutesi in questi giorni nelle aziende, piccole e medie, che aderiscono al ccnl Uniontessile-Confapi (circa 90.000 i lavoratori delle piccole e medie imprese del settore tessile, della moda e affini ai quali si applica il contratto), l’assemblea nazionale unitaria dei delegati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, riunitasi oggi a Roma, ha varato la piattaforma nazionale per il rinnovo del contratto Uniontessile-Confapi, scaduto il 31 marzo scorso. La piattaforma sarà inviata immediatamente alle controparti datoriali per iniziare le trattative per il rinnovo del contratto.
Ricordiamo che la richiesta economica dei sindacati è di 115 euro medi (3° livello super) sui minimi tabellari e di un incremento del EGR (Elemento di Garanzia Retributivo) dagli attuali 240 a 350 euro, in tutte quelle imprese che non esercitano la contrattazione di 2° livello.
Sul fronte del “welfare” contrattuale si ritiene di poter incrementare il contributo aziendale per la previdenza complementare (Fondapi). È prevista, inoltre, la definizione e il recepimento dell’accordo interconfederale su ENFEA SALUTE (fondo integrativo sanitario) che prevede il contributo di 10 euro mensili a carico delle imprese, mentre per quanto riguarda il delicato tema dei diritti individuali spicca la richiesta di Filctem, Femca, Uiltec di 10 giorni l’anno – cinque dei quali retribuiti – per il congedo di malattia del figlio in età compresa tra i 3 e i 13 anni.
Su Ambiente e Sicurezza, la richiesta è di istituire un libretto formativo per la registrazione dei corsi sostenuti dalle RLSSA, ma non solo sulla questione delle malattie invalidanti si chiede, nel futuro contratto, di destinare le lavoratrici e i lavoratori, colpiti da queste malattie, a mansioni compatibili con il loro stato di salute.
In tema di Formazione si richiede di istituire un delegato alla formazione a livello aziendale o un delegato alla formazione di distretto. Al fine di prevenire ogni forma di violenza, ivi compresa quella di genere, si richiede l’adozione di un avviso comune per la promozione del rispetto delle culture, delle persone, in modo particolare delle donne.
Per quanto riguarda gli appalti due sono temi affrontati: l’applicazione della clausola sociale di garanzia occupazionale in caso di gare e cambi di appalto; inserire nel contratto di appalto l’obbligo, per l’azienda appaltante, di applicare i CCNL sottoscritti dalle organizzazioni sindacali.
Infine, per sviluppare ed estendere la contrattazione di 2° livello, i sindacati chiedono “linee-guida” per assegnargli materie quali: le staffette generazionali, l’occupazione giovanile, il consolidamento a tempo indeterminato dei contratti atipici, la possibilità di attivare forme di “smart-working”.
Roma, 15 aprile 2019