18/12/2011
Raffinazione. Nuovi timori per i livelli occupazionali

e pensiamo che sia necessario mettere in campo interventi di riconversione degli impianti industriali con la produzione dei biocarburanti e di energia elettrica”. Nel caso dell’Eni, la situazione è migliore perché, grazie a un accordo sottoscritto sulla competitività, gli stabilimenti sono messi al riparo fino al 2014. “Ma il problema esiste e va affrontato”.

Negli impianti di Marghera la situazione è abbastanza tranquilla almomento e gli impegni sui livelli occupazionali sono stati mantenuti. “Il primo maggio del 2012 lo stabilimento farà ripartire la produzione e sono in corso le attività di manutenzione – aggiunge Gigli – ma c’è il problema dei 20 milioni di tonnellate di prodotto in eccedenza che rischia di rappresentare una tegola sul futuro industriale dell’impianto”. Senza parlare del caso Tamoil. Qui l’intervento sindacale ha salvato una parte dei livelli occupazionali ma lo stabilimento è stato chiuso e funziona solo come deposito. “Il problema è la prospettiva – spiega il segretario della Femca – perché il costo della benzina continua ad aumentare e i consumi invece a diminuire”.

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