Lo affermo come Segretario Generale della Femca Cisl, una Federazione che ha presso il Suo Ministero decine di vertenze aperte che non trovano da anni soluzioni adeguate sia per il rilancio dell’ attività produttiva, sia per la salvaguardia dell’ occupazione.

Sono fortemente convinto che il Paese, per riprendersi e tornare a crescere, abbia bisogno dell’ industria e conseguentemente di una seria e selettiva politica industriale che mi auguro, anzi ne sono certo, Lei sarà in grado di orientare nella giusta direzione.

Mi permetta tuttavia di dissentire nel merito di alcune Sue dichiarazioni, in particolare a quelle riferite al fatto che la separazione di ENI da SNAM potrebbe favorire l’abbassamento dei prezzi per gli utenti.

Osservo che il “vero” problema degli alti costi del gas non è determinato dalle reti di trasporto ma, al contrario, da una mancanza di politiche sulle diversificazioni dei fornitori.

Infatti, come Lei certamente sa, il 70% del gas in Italia arriva dalla Russia che ne determina il prezzo. Il restante (escluso quello fornito dal Nord Europa) proviene da Paesi con assetti istituzionali e politici precari.

Sottolineo che la NON POLITICA, sia dei governi precedenti, sia delle istituzioni locali, non ha voluto e non vuole che nel nostro Paese si costruiscano i rigassificatori, senza i quali non si possono porre le basi per scegliere l’acquirente abbassando così il costo della materia prima.Comprendo la problematicità connessa a questi temi, ma il Suo compito consiste in una analisi attenta di cause ed effetti che possono essere generati dalle Sue decisioni.

Per questa ragione ritengo che si potrebbe arrivare ad una rapida riduzione dei prezzi se si agisse sulle 144 imprese, ex municipalizzate e non solo. Percorrendo questa strada si potrebbe infatti dare risposte più immediate agli utenti, attraverso un processo vero di liberalizzazioni e applicando le norme recentemente approvate sull’assetto della distribuzione del gas naturale.