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“L’azienda e il Governo non tradiscano la fiducia dei quattro lavoratori che, in accordo con la Rsu della Portovesme Srl, dopo tre giorni, hanno interrotto la protesta e abbandonato la ciminiera. Attendiamo la convocazione in presenza al Mimit e gli esiti delle consultazioni annunciate in tempi stretti dalla Sottosegretaria Fausta Bergamotto. Chiediamo che sugli stabilimenti di Portoscuso e San Gavino siano garantiti la continuità produttiva e i livelli occupazionali attuali. Auspichiamo un intervento del Governo per un’estensione della misura del credito d’imposta al 45% oltre fine marzo e confidiamo nella possibilità di usare strumenti come la decretazione d’urgenza”. Queste le parole di Nora Garofalo, Segretaria Generale Femca Cisl, al termine della trattativa guidata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con le parti datoriali e sociali e la Regione Sardegna.
“Dobbiamo dare una soluzione contingente, ma anche di prospettiva – afferma il Segretario Nazionale Femca Cisl, Lorenzo Zoli –. Abbiamo la necessità di sostenere la produzione nel medio periodo portandola, nel lungo, verso una riconversione che preveda l’abbattimento degli attuali costi energetici. Costi energetici che non possono diventare un alibi per dismettere queste attività. Dobbiamo portare il gas in Sardegna. Con Snam avevamo costituito un memorandum per Portovesme già 5 anni fa. Quel piano va aggiornato e adeguato alle esigenze del polo industriale, favorendo gli investimenti su materiali come il litio, indispensabile per costruire i nuovi accumulatori e le batterie dell'auto elettrica. Questo contesto darebbe giuste prospettive ai 1300 lavoratori e alle loro famiglie, ma anche al futuro industriale della Sardegna, che la Regione non può non considerare strategico e prioritario”.