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La vicenda che ha interessato il Gruppo Mossi & Ghisolfi, dopo il dissesto finanziario che ha coinvolto tutte le società in Italia e negli Stati Uniti, sta volgendo al meglio dopo la decisione del tribunale di Alessandria di assegnare a Versalis, la controllata chimica di ENI, le attività legate alla parte Bio del Gruppo.
Biochemtex, Beta Renevable, IBP e IBP energia, entreranno ora nel nuovo perimetro delle attività chimiche di Versalis e di ENI, da tempo impegnate nella sfida di nuovi prodotti e produzioni green da fonti rinnovabili o legate all’economia circolare, a partire dalle iniziative di ricerca e sviluppo.
Un rafforzamento quindi della prima azienda chimica italiana, che negli ultimi anni ha ottenuto importanti risultati sul piano economico, nel riposizionamento nella chimica delle specialties, e nella riorganizzazione delle proprie attività in Italia e all’estero.
“Questo è un passo importante da parte di ENI e di VERSALIS che va nella direzione da tempo auspicata dalla FEMCA CISL, che apprezziamo per la valenza industriale che esso rappresenta perché può rafforzare nuove filiere produttive nel campo della green economy – ha commentato Nora Garofalo, Segretaria Generale della FEMCA CISL – ma anche sul versante sociale, perché può far fronte al problema occupazionale che si era aperto con la crisi di M&G”.
Il perimetro occupazionale interessa un totale di 134 persone di cui 87 a Crescentino (Vercelli) e 47 tra Tortona e Rivalta (Alessandria), mentre una parte di lavoratori, circa 20, legati a M&G Finanziaria, rimarrebbe fuori dall’operazione.
“Ora dobbiamo preoccuparci di affrontare la questione occupazionale – prosegue la Garofalo – su due aspetti: il primo riguarda la scadenza molto vicina della CIGS il 31 ottobre, l’altro i posti di lavoro e le professionalità che non devono essere disperse; abbiamo tempi brevi e dobbiamo agire ricercando le soluzioni migliori per i lavoratori e per un progetto industriale di lungo termine”.
Roma, 27 settembre 2018