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"L’incontro con la Glencore srl, alla presenza del Ministro Adolfo Urso, è stato deludente. L’azienda ha confermato il fermo impianto della linea zinco a Portovesme, lo stabilimento del Sulcis, per il prossimo 31 dicembre, mantenendo in marcia la sola linea Waelz, ovvero il trattamento dei fumi di acciaieria”. Così Fabrizio Framarini, Segreteria Comparto Chimico Femca Cisl Nazionale e Vincenzo Lai, Segretario Generale Femca Cisl Sardegna Centro Sud, al termine del Tavolo dedicato alla vertenza Glencore, tenutosi stamane a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“Tuttavia – continuano i sindacalisti - oggi abbiamo appreso che il progetto della multinazionale per la trasformazione del litio è stato depositato alla Commissione Europea. Un segnale di speranza, unito a una cauta apertura nei confronti del Governo e dei sindacati, sulla possibilità di mantenere in attività il sito produttivo oltre la data indicata per la chiusura, qualora il Mimit incontrasse l’interesse di un nuovo soggetto industriale. Il Ministro ha parlato inoltre della possibilità di una rimodulazione e riduzione degli alti costi energetici che affaticano le imprese sarde”.
“Il prossimo passaggio è il 20 dicembre – annunciano Framarini e Lai - data entro la quale il Mimit effettuerà le necessarie verifiche in situ, volte a coinvolgere un nuovo partner e formulare una proposta che scongiuri la chiusura degli impianti. 450 sono i lavoratori diretti compresi nella vertenza. L’azienda si è impegnata con i sindacati sulla creazione di attività legate all’indotto, che risparmieranno la cassa integrazione ai circa 600 lavoratori occupati in questo ambito”.
“In ogni caso – concludono - la nostra organizzazione non accetterà alcun piano di riconversione che preveda anche un solo licenziamento. Chiediamo continuità occupazionale e protezione di un tessuto produttivo già impoverito dalle crisi che si sono succedute nelle realtà industriali del territorio. Per scongiurare questa ennesima perdita di futuro, per una Regione già provata come la Sardegna, occorre un impegno istituzionale a ogni livello. Come sindacati facciamo e faremo la nostra parte e non abbandoneremo i lavoratori e le loro famiglie”.