03/03/2017
Vertenza K-Flex: azienda irremovibile sul piano di licenziamenti. Bellanova: Inaccettabile

Un nulla di fatto dall’incontro del 3 marzo 2017 presso il Ministero dello Sviluppo Economico, che ha visto confrontarsi le tre sigle sindacali Filctem, Femca e Uiltec con i vertici della K-Flex, azienda italiana del settore industria gomma-plastica, nel tentativo di trovare in sede ministeriale al paventato licenziamento di 187 operai. Invece, il piano di uscite è stato confermato nuovamente dalla direzione aziendale.

“K-Flex ha respinto la nostra proposta di tornare al dialogo”, spiega Domenico Frustagli della Femca Cisl Monza-Brinaza-Lecco. E al picchetto annunciano: “Non ci fermeremo, finché non vedremo la luce in fondo al tunnel”. Si dormirà ancora fuori dai cancelli di via Da Vinci per evitare “il trasloco dei macchinari”.

Reazione dura anche da parte del MiSE: “Inaccettabile” –  stigmatizza la Viceministro Teresa Bellanova –  “È inconcepibile che un’impresa beneficiaria di imponenti risorse pubbliche – presente in circa 60 paesi con 11 impianti produttivi e 2mila addetti – decida, con atto unilaterale e violentissimo, di smantellare la sede italiana adducendo ragioni che continuano ad apparire deboli e che in ogni caso devono poter essere considerate oggetto di confronto e discussione. A maggior ragione dinanzi alle disponibilità manifestate dal Ministero, dalla Regione Lombardia, dalle parti sociali che, peraltro, azzerano in modo consistente parte di quelle ragioni.

Come Femca, auspichiamo che la riconvocazione del Tavolo, per il 15 marzo prossimo, venga accolta adeguatamente scongiurando una crisi le cui ricadute saranno, evidentemente, pesantissime.

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