Cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie": l’utente accetta di memorizzare tutti i cookie sul suo dispositivo.
Cliccando su "Impostazioni cookie": l’utente sceglie le tipologie di cookie che saranno memorizzate nel suo dispositivo.
Per difendere il potere di acquisto dei salari, i sindacati chiedono un aumento nel triennio di 110 euro medi, oltre a rivendicare l’aumento delle maggiorazioni per i turni disagiati.
Nel campo delle normative, Filctem, Femca, Uiltec puntano al miglioramento delle relazioni industriali con l’obiettivo di aumentare il livello di partecipazione dei lavoratori e delle Rsu alla vita e alle scelte strategiche delle imprese, soprattutto per aumentare la buona occupazione e redistribuire la ricchezza prodotta. Filctem, Femca, Uiltec confermano il ruolo insostituibile del contratto nazionale, ma intendono anche richiedere l’istituzione di uno specifico capitolo da inserire nel ccnl che identifichi in maniera chiara temi e compiti da assegnare alla contrattazione di 2° livello. Quanto poi alle procedure di licenziamento collettivo, i sindacati ritengono che debbano essere garantite a tutti i nuovi assunti le disposizioni previste agli artt. 4, 5, 24 della legge 223 del 1991, mentre per i temi del demansionamento e dei controlli a distanza – previsti dalla nuova legislazione in vigore – si chiede che siano argomenti di confronto nella fase di rinnovo contrattuale. Sugli appalti i sindacati chiedono con forza di tutelare la continuità occupazionale, normativa e di reddito dei lavoratori anche in caso di cambiamento di appalto, applicando le procedure previste all’art. 2112 del codice civile. Sui diritti individuali, tre su tutte le richieste: 1) elevare al 100% i giorni di assenza non computabili ai fini del comporto per quei lavoratori affetti da patologie oncologiche e da malattie cronico-degenerative; 2) congedo per malattia, ovvero la possibilità di interrompere il congedo per maternità/paternità in caso di ricovero del figlio neonato; 3) istituzione di permessi retribuiti al 30% per almeno 30 giorni in caso di ricovero figlio fino a tre anni di età.
Infine sul fronte del welfare contrattuale arriva una novità: se il costo del welfare – sostengono i sindacati – è parte del costo contrattuale, le aziende dovranno versare il loro contributo al fondo di previdenza complementare (“Fonchim”) a prescindere se il lavoratore lo incrementi con proprie risorse aggiuntive, garantendo in questo modo l’universalità del trattamento. Mentre – aggiungono – per l’assistenza sanitaria integrativa (“Fasie”) le aziende si facciano carico per 12 mesi del contributo complessivo per l’iscrizione dei lavoratori ed un successivo incremento della quota a carico dell’impresa, diminuendo quella del lavoratore. Ora i sindacati presenteranno subito la piattaforma ad Assovetro-Confindustria per l’avvio immediato delle trattative.
Roma, 17 maggio 2016