Dopo l’approvazione da parte dei lavoratori, oggi è stata firmata la stesura definitiva del CCNL Attività Minerarie, che avrà validità triennale, a partire dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2022.

È grande la soddisfazione della Femca Cisl per il testo finale, elaborato e sottoscritto in tempi brevi – a solo 11 giorni dalla scadenza del precedente – e approvato con ampio consenso dalle assemblee nei luoghi di lavoro: “È stato un percorso di successo condiviso e partecipato, che ha valorizzato il ricorso al dialogo e la persona al centro – ha dichiarato la Segretaria generale Nora Garofalo –  e che auspichiamo possa rappresentare un modello di azione anche per il CCNL Energia e Petrolio, le cui trattative sono in stallo da mesi”.

Nel dettaglio, il contratto nazionale del settore minerario prevede un aumento contrattuale sui minimi (TEM) nel triennio di 140 euro (5° livello), mentre il trattamento economico complessivo (TEC) sarà di 164 euro in tre tranche: da gennaio 2020 di 40 euro; da gennaio 2021 di 40 euro; infine, da gennaio 2022 di 60 euro.

Gli ulteriori elementi economici che vanno a completare l’aumento salariale sono le quote destinate in aggiunta alla contrattazione di 2° livello, pari a 200 euro per ogni anno di vigenza contrattuale. L’indennità sottosuolo che viene aumentata di 2 euro lordi; l’indennità quadri (circa un terzo della manodopera) che sale a 70 euro, con un incremento di ben 13 euro. Confermato anche l’aumento del contributo a carico delle imprese del 2% sulla previdenza complementare.

Aggiornamenti positivi da parte della Commissione istituita dalle parti per la revisione del sistema classificatorio, che in questo arco di tempo ha lavorato ai nuovi profili professionali attualizzandoli secondo le evoluzioni intervenute nel settore.

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