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Il 29 marzo scorso è stato siglato a Faenza l’accordo con l’azienda ATL GROUP SPA per l’assunzione di un numero di lavoratori e lavoratrici, dipendenti Omsa, compreso tra un minimo di 120 e un massimo di 140 unità a tempo pieno. E’ stata una vertenza lunga e complessa, con momenti di confronto duro, anche tra gli stessi lavoratori.
Come purtroppo sempre più spesso capita in questi casi, molta parte dell’informazione “istituzionale” ha preferito dar voce alla minoranza rumorosa trascurando coloro che, con equilibrio e determinazione, hanno condotto la loro battaglia quotidiana a fianco delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni locali.
Un gruppo di dipendenti Omsa Golden Lady ha quindi voluto affidare ad un comunicato la propria amarezza per come stampa, televisioni e politici opportunisti e poco informati hanno trattato la vicenda, nel tentativo di recuperare quella verità ai più negata.
Riportiamo quindi il loro comunicato.
Siamo un gruppo di dipendenti Omsa Golden Lady facente parte delle molte lavoratrici che oggi si sentono chiamate in causa dalle affermazioni diffamatorie dichiarate alla stampa e alla televisione da 13 nostre colleghe.
A fronte di ciò riteniamo giusto, per una volta, esprimere la nostra amarezza nel sentire ancora attacchi ingiusti nei nostri confronti e di tutti quelli che fin dal primo giorno hanno sostenuto l’accordo firmato al Ministero due anni fa.
Ricordiamo a tutti che quell’accordo firmato da tutte le organizzazioni sindacali, Istituzioni Locali, Regionali, Ministero e azienda, conteneva l’impegno da parte di tutti i sottoscrittori di costruire un percorso di reindustrializzazione del sito.
Tale accordo, sottoposto a referendum aziendale, è stato accettato da più del 70% delle lavoratrici/tori che hanno scelto e creduto nella strada della riconversione.
Quest’accordo è il pilastro di tutta la vertenza OMSA.
La nostra amarezza sta nel sentire e vedere le stesse persone che hanno votato NO a quel percorso, e quindi NO alla riconversione accusandoci di essere complici e firmatari della chiusura dello stabilimento, permettersi di affermare che è solo per merito loro e delle loro iniziative, se finalmente si è trovata un’azienda importante del territorio qual è ATL GROUP.
Grazie a quell’accordo e agli impegni presi da Ministero e Istituzioni si è trovata un’azienda seria come ATL, alla quale va dato il merito di aver avuto un grande coraggio imprenditoriale rilevando l’OMSA soprattutto in un momento di grave crisi economica come quello che stiamo attraversando.
Oggi invece ci sentiamo accusare di averle insultate, quando questo non è mai successo, mentre invece è vero il contrario, loro lo hanno fatto privatamente e pubblicamente con offese e ingiurie gratuite, provate da numerosi scritti, interviste e interventi durante le assemblee.
A conferma di ciò una di loro è stata querelata proprio per insulti durante un’assemblea.
Grazie al senso di responsabilità nostro e di tante lavoratrici, che anche nei momenti più difficili non è mai venuto a meno, si è scelta la via della coerenza con l’accordo, fidandosi dei rappresentanti sindacali, dei rappresentanti dei lavoratori regolarmente eletti, delle Istituzioni Locali e Regionali.
Rammarica vedere le stesse persone che fino al giorno prima della manifestazione di ATL, si permettevano di insultare le istituzioni, spargere un pessimismo disarmante sputando sentenze sull’intera vertenza dicendo che era tutta una farsa e che non esisteva nessun acquirente, assumersi oggi in maniera paradossale meriti che non hanno.
A chi è sempre stato corretto dispiace vedere che una parte politica, dopo averle spesso criticate, oggi invece le ringrazi per fini elettorali e per ottenere visibilità gratuita e facili consensi.
Il rischio per loro è che per apparire e beneficiare di quei pochi consensi se ne perdano Molti….
Un gruppo di dipendenti OMSA GOLDEN LADY