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Roma, 31 gennaio – “Sul fronte energetico questo governo sembra affetto da bipolarismo: da un lato blocca l’attività estrattiva nei nostri mari, una decisione che potrà avere ripercussioni economiche e occupazionali gravissime. Dall’altro, come avvenuto nei giorni scorsi, vola ad Abu Dhabi per firmare, con Eni, un accordo strategico per acquisire una quota del 20% del quarto complesso di raffinazione al mondo. Sinceramente non capiamo le finalità e la strategia di queste scelte”. Lo ha dichiarato Nora Garofalo, segretaria generale della Femca-Cisl nazionale.
“La decisione di bloccare l’attività estrattiva in mare – spiega Garofalo – si tradurrà inevitabilmente in una crisi del settore, che è strategico per il Paese e per il suo bilancio energetico. Inoltre ci preoccupa seriamente il futuro dei 15 mila addetti impegnati nel settore, tra diretti e indotto. Lavoratori concentrati in particolare in Emilia Romagna, Marche e Sicilia. Insomma, mentre all’estero il governo firma importanti accordi, nei confini nazionali condanna il Paese alla non autosufficienza sulle politiche energetiche, costringendolo a una sudditanza dagli Stati esteri che non è solo economica, ma anche politica. Sul futuro delle politiche energetiche del Paese – conclude il segretario generale della Femca – esigiamo chiarezza e lungimiranza, e l’argomento sarà uno dei temi dell’iniziativa di Cgil Cisl Uil del 9 febbraio prossimo”.
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