21/12/2017
Engie passa il segno: il contratto nazionale non è libero arbitrio delle aziende

Continua l’affronto intollerabile da parte di Engie, azienda operante su tutto il territorio nazionale nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica, del gas naturale e dell’energia rinnovabile, che ha deciso di recedere dai contratti nazionali di lavoro elettrico e gas-acqua, e non procedere come chiesto dai sindacati a una armonizzazione dei trattamenti all’interno del gruppo. Una decisione scellerata e senza precedenti nel settore dell’energia, che penalizza tutti: chi rischia di perdere il proprio contratto di lavoro e chi, in virtù dell’armonizzazione, auspicava ad un miglioramento del proprio trattamento.

“Del tutto pretestuose le posizioni di Engie – hanno dichiarato alacremente Filctem Cgil, Femca e Flaei Cisl, Uiltec Uil – L’azienda si dimostra inoltre incapace di dare risposte autentiche o giustificazioni plausibili per questa scelta, tutta concentrata su un’idea che trascura la natura energetica dell’azienda e abbassa drasticamente il livello di tutela e di diritti dei suoi lavoratori. Un contratto – continuano – dovrebbe sempre rappresentare la natura del settore di appartenenza e trovare corrispondenze in esso”.

In una lettera ufficiale all’azienda, formulata dai sindacati in tono provocatorio per far riflettere i vertici aziendali sull’atteggiamento irrispettoso da loro adottato, i rappresentanti dei lavoratori hanno auspicato tuttavia la convocazione di un tavolo per affrontare le problematiche e trovare la soluzione condivisa migliore per i circa 2.500 dipendenti coinvolti.

Roma, 20 dicembre 2017

 

La lettera inviata a ENGIE
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