06/05/2020
Eni rafforza i presidi su Roma. Tripoli (Femca): Merito dei comitati nazionali e territoriali per la sicurezza

L’articolo integrale pubblicato su Il Sole 24 Ore in data 6 maggio 2020.


La multinazionale ha condiviso con i sindacati (Filctem, Femca e Uiltec) le linee guida per il contrasto del virus nelle sedi. Continua lo smart working massivo, divieto di ingresso a chi ha febbre e sintomi, ascensori uno alla volta.

Se è vero che Eni non si è mai fermata durante questa emergenza sanitaria del Covid-19, lo è anche che le sedi direzionali si sono svuotate. Nei siti produttivi, il lavoro è proseguito adottando le misure di salute e sicurezza definite nel primo protocollo post Covid-19 siglato dalla multinazionale con Filctem, Femca e Uiltec. Negli uffici, invece, la scelta è stata quella di adottare lo smart working massivo, mantenendo presidi essenziali per l’operatività.

Per la fase 2, la multinazionale, che ha molta familiarità con la gestione delle epidemie per via dei paesi in cui opera, comincerà a ripopolare molto gradualmente il palazzo dell’Eur a Roma che si sviluppa su 20 piani. Non sarà un vero e proprio rientro, ma un potenziamento dei presidi, in attesa di capire le decisioni che saranno prese dal Governo e l’andamento del contagio. C’è molta prudenza, soprattutto sui numeri, come emerge dalle linee guida condivise con i sindacati per le sedi uffici.

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Il segretario nazionale della Femca Cisl, Sebastiano Tripoli sottolinea

il ruolo fondamentale in questa vicenda emergenziale svolto dai comitati, sia a livello nazionale che locale. Il confronto costante su ogni aspetto legato all’emergenza ci ha consentito di mettere in campo misure efficaci per contenere e contrastare la diffusione del virus”.

Leggi l’ sul contrasto al COVID19 aggiornato al 4 maggio 2020

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