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“Conciliare ambiente, salute e lavoro si può e si deve. Lo ripetiamo da anni, tutti i giorni. Lo facciamo a maggior ragione oggi, nella Giornata mondiale dell’ambiente. È un dovere che spetta a tutti i soggetti interessati: governi, aziende, sindacati”. Lo dichiara Nora Garofalo, segretaria generale Femca-Cisl nazionale. “La fotografia della situazione è sconfortante e preoccupante: nel mondo – ricorda Garofalo – oltre 9 persone su 10 vivono in luoghi con livelli di qualità dell’aria superiore ai limiti fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con milioni di decessi all’anno. È un dato inaccettabile, ma qualcosa sta finalmente cambiando. L’Europa sta dimostrando una straordinaria sensibilità ai temi ambientali, allo sviluppo compatibile, all’economia verde e circolare. Un impegno che si è concretizzato con una riduzione delle emissioni. Ma non basta! Dobbiamo utilizzare tutte le conoscenze scientifiche e tecnologiche, dobbiamo adottare tutti i processi di trasformazione industriale in atto al servizio della sostenibilità ambientale e della sicurezza sul lavoro. Contrastare lo sfruttamento, dell’ambiente, delle persone, del territorio, è la priorità della nostra azione sindacale”.
“Il 26 giugno – prosegue il segretario generale della Femca – metteremo in pratica l’appello del sindacato mondiale: in tutti i posti di lavoro i nostri delegati chiederanno agli imprenditori cosa realmente stanno facendo per l’ambiente. In Italia porremo queste domande a Saipem ed Eni, e poi via via a tutte le altre realtà dei nostri settori. Martedì e mercoledì prossimi, invece, è in programma a Rimini l’Assemblea organizzativa della Femca, e già lo slogan scelto, “Evolution”, dà l’idea del nostro impegno. Una “evoluzione” al servizio dei lavoratori e del territorio, con un ricorso sapiente alle soluzioni già trovate, l’utilizzo di una moderna ingegneria impiantistica, l’uso di nuovi materiali. Prendiamo esempio dai giovani: riempiono le piazze di tutto il mondo proprio per chiedere una maggiore attenzione ai temi ambientali, il loro grido d’allarme non può restare inascoltato. E non dimentichiamo il significativo exploit delle forze verdi in molti Paesi europei alle recenti elezioni. Le nostre buone pratiche non mancano: stiamo lavorando insieme agli altri attori sociali per riconvertire molte produzioni (ad esempio la plastica dopo le recenti indicazioni dell’Ue), per abbattere le emissioni, per decarbonizzare i nostri settori, per spingere le aziende ad applicare la responsabilità sociale d’impresa, ad avere una maggiore attenzione al lavoro ad al territorio. Riconvertire non solo il lavoro, ma l’intera società, con modifiche radicali nel sistema energetico, nell’uso delle risorse, nelle attività produttive, nei consumi, nell’economia circolare, deve essere un impegno prioritario per il sindacalismo. Lo dobbiamo ai lavoratori che rappresentiamo, all’ambiente in cui viviamo, alle future generazioni, alle quali lasciamo il mondo in eredità. Un impegno che ci deve al contempo inorgoglire ma anche responsabilizzare”, conclude Garofalo.