Cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie": l’utente accetta di memorizzare tutti i cookie sul suo dispositivo.
Cliccando su "Impostazioni cookie": l’utente sceglie le tipologie di cookie che saranno memorizzate nel suo dispositivo.
Dopo l’incontro del 16 maggio scorso presso la sede della raffineria di Augusta, tra i rappresentanti di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e le R.S.U. con i rappresentati delle società Esso e Sonatrach, i sindacati hanno deciso di confermare tutte le iniziative già avviate con il ministero dello Sviluppo Economico e con le amministrazioni locali.
“Siamo pronti a un inasprimento della mobilitazione dei lavoratori qualora non si avviino rapidamente seri confronti sui diversi tavoli per garantire continuità e prospettive ad una attività nevralgica per gli interessi più generali del nostro Paese”, hanno dichiarato i rappresentanti dei sindacati. “Sonatrach deve comprendere – continuano – che non può sottrarsi ad un confronto continuo con le Organizzazioni Sindacali”.
L’incontro con l’azienda Sonatrach non ha, di fatto, chiarito le perplessità sollevate dalle organizzazioni sindacali sull’operazione, e non ha dato modo di ottenere risposte concrete sul futuro industriale della raffineria e dei depositi di Napoli, Palermo e Augusta (sono interessati 700 lavoratori diretti e un migliaio dell’indotto), che le Segreterie di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil chiedono di affrontare a un tavolo di coordinamento nazionale.
Per quanto riguarda Esso i sindacati hanno espresso la necessità di “riprendere immediatamente il confronto a livello nazionale per conoscere le prospettive industriali dell’azienda in Italia, ormai non più sorrette da un sistema integrato nella filiera del petrolio”.
“Bisogna comprendere al più presto – hanno scritto i rappresentanti sindacali in un comunicato – se la Esso abbia avviato una progressiva e graduale politica di disimpegno che la porta, nel medio periodo, ad un’uscita dall’Italia, con il conseguente rischio della precarizzazione e della dismissione delle attività ancora presenti. Queste ultime – concludono i sindacalisti – vedono anche in questo comparto oltre 600 lavoratori impegnati nelle raffinerie Sarpom, nei depositi di Chivasso, Arluno, Genova, nello stabilimento di Vado Ligure, nella sede di Roma e nelle attività della chimica e del commerciale”.
Roma, 22 maggio 2018
Per saperne di più
Vendita senza preavviso, la Esso Italiana cede gli asset alla Sonatrach algerina. A rischio i posti di lavoro per 660 addetti