06/12/2017
Responsabilità e capacità innovativa: le sfide per la rappresentanza e la contrattazione

“Un sindacato è tale se fa della contrattazione il suo ruolo e della responsabilità il suo tratto distintivo”. Così Gigi Petteni ha dato avvio oggi a Roma all’esecutivo della Femca Cisl nazionale. Il Segretario confederale, in questa occasione importante di confronto, ha ribadito i pilastri portanti su cui si sta costruendo il nuovo modello di relazioni industriali nel nostro Paese. “Oggi più che mai – ha dichiarato Petteni – sindacati e Confindustria, con senso di responsabilità e capacità innovativa, devono finalizzare il confronto sul futuro della contrattazione e del lavoro, prevedendo contenuti moderni ed efficaci”.

In merito, i capisaldi della contrattazione evidenziati dalla CISL sono certamente la formazione per le competenze, le politiche attive legate alla contrattazione, un welfare integrativo di sostegno. “Un ruolo molto importante – ha continuato il Segretario confederale – è quello rivestito dalla contrattazione decentrata, che sta vivendo una nuova fase di sviluppo e di azione nella ricerca di risultati di competitività, sempre più in grado di coinvolgere attivamente impresa e lavoratori, e di dare strumenti e protagonismo a categorie, operatori e delegati”.

Il lavoro e il cambiamento da cui è investito sono stati al centro del dibattito con i componenti dell’esecutivo Femca. “È impensabile che a questa metamorfosi non si accompagni una nuova tipologia contratto di lavoro – ha incalzato Nora Garofalo, Segretaria generale Femca Cisl – che sia moderno e adeguato ai tempi, in grado di rafforzare il reddito dei lavoratori e quindi di rilanciare i consumi.

I pilastri del nuovo contratto dovranno essere la produttività, il welfare, la qualificazione dei lavoratori, la flessibilità nel lavoro. È su questi temi che ci giochiamo il futuro del lavoro e la dignità dei lavoratori”.

Una delle maggiori criticità emerse durante il confronto è stato certamente il proliferare dei contratti “pirata”, regolarmente depositati al Cnel, ma estranei al sistema sindacale confederale. Si tratta di contratti molto diffusi nel settore Moda di alcune realtà territoriali come il Salento, il salernitano e l’entroterra della Sicilia, e che prevedono, a parità di inquadramento, salari più bassi di oltre il 50% rispetto al contratto sottoscritto dalle categorie confederali. “Ci troviamo di fronte ad un ribasso del costo del lavoro che offende la dignità dei lavoratori – ha espresso la Garofalo – e che ci impone, per contrastarlo, di mettere in pratica tutto quanto previsto dal processo di certificazione della rappresentanza”.

“Abbiamo un compito preciso ora – ha concluso la Segretaria della Femca – mettere in piedi un sistema equo e coerente, in grado di rafforzare il nostro percorso di contrattazione storica”.

Roma, 6 dicembre 2017

 

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